Lettera del Direttore di fine anno

                                                                                                                        Firenze, 04.07.2023

Carissimi genitori e figli,

potervi incontrare con le poche parole di una lettera negli snodi cruciali di un anno scolastico è sempre un momento ricco di sentimenti, di pensieri, ma soprattutto di speranze che accompagnano la crescita dei nostri ragazzi.

Si è concluso un anno scolastico, ma anche per alcuni il ciclo della Media e per altri il quinquennio del Liceo. E’ un cammino nato con desideri inconsapevoli agli inizi, poi è maturato un futuro possibile da coltivare quotidianamente, ora si stanno per realizzare le aspettative coltivate. Camminando si apre il cammino che ha fatto capire ai ragazzi che la vita si gioca nelle relazioni, che non si apprende se non siamo apprezzati, che costruire legami autentici, veri, costruttivi, rispettosi ci rende più liberi, che coltivare la cooperazione non la competizione promuove la condivisione a vantaggio dell’apprendimento di tutti, che l’altro ha bisogno di stima offrirla non costa nulla.

Per questo la nostra scuola pone al centro del suo lavoro quotidiano l’educare, che è rendere gradualmente il ragazzo maestro di se stesso, cioè saper stare di fronte alla realtà trovando soluzioni personali. E’ esempio vivo del verbo sbocciare, come si fa con i fiori, che è l’opposto del verbo bocciare, talvolta usato nella scuola per coloro che non sono riusciti a rispondere adeguatamente agli obiettivi dell’anno. Comunque siamo convinti che devono incontrarsi due doveri, quello di crescere per i ragazzi e quello di educare di noi adulti.  Educare è introdurre alla realtà, e la realtà ha la stoffa della fragilità che richiede tempo, cura, parole. Vivere la scuola è “mettere al mondo” la cultura, coltivando la mente e l’educazione, che è offrire germi di maturità attraverso i valori che modellano i comportamenti.

Alla conclusione di un anno scolastico ci rendiamo conto più che mai che i ragazzi non sono voti, ma volti, espressione dell’originalità di ogni vita che deve essere accompagnata in una relazione di quotidiana personalizzazione.

Oggi abbiamo concluso l’esame di “maturità” dei nostri Licei che significa giungere a compimento al tempo giusto, tutti sono riusciti in questa impresa, siamo contenti e orgogliosi del traguardo raggiunto.

I nostri giovani saranno attesi da altri traguardi, gli auguriamo di essere sempre all’altezza del progetto di vita pensato e voluto.

Anni fa nel camminare nel fondovalle davanti al monte Bianco sul muro di una baita, che guardava il gigante delle Alpi, ho visto questa scritta: “Non togliere mai lo sguardo dalla vetta”. Coltiva un sogno e perseguilo con intelligenza e volontà, don Bosco ce lo insegna, povero ragazzo, orfano di padre, oggi l’avremmo qualificato come un drop-out senza futuro, mentre la sua Opera ha segnato con l’educazione preventiva il mondo intero. Sul sogno ha puntato lo sguardo e dopo molto cammino ha raggiunto la vetta: “Accompagnare i ragazzi ad essere buoni cristiani ed onesti cittadini”.  E’ l’impegno che ci siamo prefissi ancora una volta noi educatori, genitori ed insegnanti, dentro alla “Scuola Salesiana”.

Tra tutti vorrei ringraziare don Roberto Formenti, salesiano di grande vaglia, intelligenza raffinata e disponibilità generosa, che hanno caratterizzato il suo lavoro quotidiano, sempre apprezzato da ragazzi e famiglie, che rimane nella scuola nel ruolo di insegnante e di economo dell’Opera salesiana di Firenze ed anche di Scandicci. Consegna il ruolo di Coordinatore Didattico (Preside) alla prof.ssa Federica Zuccoli, laureata in ingegneria civile, affascinata dalla possibilità di trasferire le sue conoscenze scientifiche e tecnologiche in ambito scolastico: ha lasciato ruoli dirigenziali per gustare la bellezza dell’insegnamento, in questi cinque anni ha lavorato nella nostra scuola con entusiasmo, diventando riferimento autorevole per tutti. Le auguriamo la forza di una leadership costruttiva di futuro. 

E’ arrivato il periodo estivo che è vacanza (letteralmente ‘vuotezza’), un vuoto che significa silenzio e apertura alla realtà che vivi, è ri-posare cioè posare l’io dentro se stessi, quando chissà dove era finito, per riuscire a dare valore alle situazioni che incontriamo, altrimenti c’è tristezza, noia, disperazione. Insomma, vacanze tempo da riempire con la bellezza che è gioia, serenità, il gusto di accettare quello che si è per farlo diventare sempre migliore.

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E ora un salto su un tema più prosaico, ma necessario. Il rincaro della vita ci costringerebbe ad aumentare la retta, ma per evitare un consistente peso sull’economia familiare, non lo faremo. C’è una parte delle vostre famiglie che ha una significativa stabilità economica, perché non aiutarci a sostenere in una dimensione di solidarietà chi non riesce a saldare parzialmente o totalmente la quota della retta perché ha perso il lavoro o perché vive in totale precarietà? Sono alunni che non possiamo allontanare ma i genitori non riescono più a saldare la quota richiesta. Nella vita l’unica cosa che rimane è il bene che facciamo, il resto va tutto perduto.

Per eventuali richieste di informazioni per un versamento dedicato di erogazione liberale, è possibile inviare una mail a: [email protected] 

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Vi ringrazio della comprensione e della fiducia che ancora rinnovate alla nostra scuola. 

Do il benvenuto a tutti gli alunni che si sono iscritti per gli inizi del nuovo ciclo della Scuola Media e del Liceo, li sentiamo parte viva di questa nostra speciale comunità educativa.

Auguro buone vacanze a tutti, vi attendo ritemprati per nuovi inizi sempre ricchi di volontà di bene, con stima e affetto, i docenti, il personale ausiliario, i salesiani,

                                                                                                                                don Gino.