Oggi 6 maggio ricorre la festa di Domenico Savio, il ragazzo che fu accolto all’oratorio a 12 anni e che don Bosco aiutò a farsi santo, semplicemente conio semplice metodo di una “l’allegria costante e l’esatta osservanza dei propri doveri di studio e di preghiera”.Chiediamo a san Domenico Savio che l’oratorio possa di nuovo accogliere tanti ragazzi come lui, desiderosi della vera gioia che viene dal sentirsi amati e dal ricambiare l’amore.Ecco il primo dialogo, semplice e memorabile al tempo stesso , tra Domenico e don Bosco:“Era il primo lunedì d’ottobre (2 ottobre 1854) di buon mattino, allorché vedo un fanciullo accompagnato da suo padre che si avvicina. L’aria ridente, ma rispettosa, trasse verso di lui i miei sguardi. – Chi sei – gli dissi – donde vieni? – Io sono Savio Domenico, di cui le ha parlato Don Cugliero mio maestro, e veniamo da Mondonio.Allora lo chiamai in disparte … conobbi in quel giovane di 12 anni un animo tutto del Signore e rimasi un poco stupito. Prima che chiamassi il padre mi disse:– Mi condurrà a Torino per studiare?– Eh! Mi pare che ci sia buona stoffa.– A che può servire questa stoffa?– A fare un bell’abito da regalare al Signore.– Dunque io sono la stoffa: lei ne sia il sarto; dunque mi prenda con sé e farà un bell’abito per il Signore”. (S. G. Bosco, Memorie)
Istituto Salesiano dell' Immacolata
L’Opera Salesiana di Firenze segue l’ispirazione di Don Bosco, come casa che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita e cortile in cui incontrarsi in allegria.
Ancora oggi attraverso la Scuola, l’Oratorio e la Parrocchia si prefiggono lo scopo di fare di ogni giovane “un buon cristiano e un onesto cittadino”.