Lettera del nostro Direttore S.Natale 2022

                                                                                                                          

Firenze, 19 dicembre 2022

Carissimi genitori e figli,

in questi giorni di vigilia natalizia approfitto per condividere con voi un riconoscente e fraterno augurio.

Tutto inizia con un bambino più di duemila anni fa in una lontana provincia dell’impero romano. Nel profondo   della notte e nella più assoluta dimenticanza, nasce il Figlio di Dio. Nessuno lo sapeva eppure quello era il momento centrale di tutta la storia, l’impotenza di quel fragile bambino diventa la realtà di Dio che si svela all’uomo.

A Betlemme Dio ha posto il segno della piccolezza come distintivo della sua presenza in questo mondo. Lo aspettavamo più grande, a un’altra ora, in un altro modo, invece è venuto nella debolezza, nella fragilità, irriconoscibile.
Come accoglierlo?

Impariamo da Betlemme, entriamo in quella grotta è scopriamo i quattro valori fondanti dell’educazione nel compito di realizzare l’Uomo riuscito: silenzio, sobrietà, pace, tenerezza. C’è un forte pensiero educativo che nasce in quel povero contesto che ci indica vincenti percorsi di accompagnamento pedagogico.

Nel silenzio nasce l’uomo interiore. Il silenzio crea coesione non dispersione, compatta l’io non lo sfilaccia, dà forza alla personalità non la rende superficiale. In una realtà fracassona non circolano grandi idee, questo vale per la società, ma anche per la scuola.

Nella grotta tutto è sobrio, essenziale, una dignitosa povertà. Il troppo benessere genera il malessere, genera il disagio dell’agio che diventa scontentezza.

Notte di pace quella notte, la pace è vita, il figlio per crescere ha bisogno di pace in famiglia, nella scuola, nel tempo libero, il mondo ha bisogno di pace che è il risultato della giustizia. Il nostro pensiero va a quelle nazioni in stato di guerra, in situazioni drammatiche dove si distrugge, si uccide, si muore. Una furia incontrollata che travolge soprattutto i deboli e i piccoli nel loro innocente quotidiano.

In quella grotta tutto è tenero: il Bambino, Maria e Giuseppe. C’è il calore che ripara dalla rigidità della notte. E’ il calore più che le calorie che permette di gustare il bello del vivere. La mancanza di tenerezza è talvolta più insidiosa della fame.

La grotta di Betlemme sia la stella polare del nostro stile educativo nelle nostre famiglie e nella scuola, il risultato sarà avere uomini liberi, giusti, che sentono la fraternità, non dimentichiamo la strada verso quel luogo insignificante per la logica umana, ma significativo per costruire donne e uomini riusciti.

Natale nasce la Speranza, comprendiamo che in quell’angolo di mondo è iniziato qualcosa di immenso, la vita ha un senso. La speranza è il non ancora conosciuto, che è capace di sorprenderci.    

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C’è un contesto al quale vogliamo regalare un buon Natale è la scuola. I nostri studenti si stanno preparando adeguatamente a vivere questa festa unica nella sua “bellezza” spirituale con momenti di riflessione, ma stiamo vivendo anche l’evento degli open day giornate di sensibilizzazione per le iscrizioni. Come gli angeli ai pastori di Betlemme, chiedo a tutti voi, genitori e figli, di essere messaggeri della scuola nella nostra città. L’ultimo open day sarà il 14 gennaio dalle 9.30 alle 18.30.

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Auguri affettuosi che sia un Natale colmo di un’atmosfera di gioia per il dono di Dio, di emozione religiosa di fronte al Mistero che nasconde, di fiducia nelle promesse di Dio, di pace che scaturisce dal consenso al Vangelo e di umiltà terreno fecondo per cose grandi.

A nome della comunità salesiana e di tutta la comunità educante (docenti e personale ausiliario) un sereno Natale a tutte le vostre famiglie,    

don Gino