1QUALI VALORI PROMUOVIAMO
“In conclusione, fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri.” Paolo di Tarso Fil 4,8
“Si dia ampia libertà di saltare, correre, schiamazzare a piacimento. La ginnastica, la musica, la declamazione, il teatrino, le passeggiate sono mezzi efficacissimi per ottenere la disciplina, giovare alla moralità ed alla sanità. Si badi soltanto che la materia del trattenimento, le persone che intervengono, i discorsi che hanno luogo non siano biasimevoli. Fate tutto quello che volete, diceva il grande amico della gioventù s. Filippo Neri, a me basta che non facciate peccati.” Don Bosco
Come comunità cerchiamo di capire cosa è meglio per tutte le persone che frequentano e quali attività possano promuovere il bene scelto, quali: il gioco, anche nella forma più strutturata dello sport, la catechesi, il canto, la musica in generale, il teatro, il disegno e la pittura, laboratori di espressività corporea, la convivialità a tavola, le feste delle famiglie per ricorrenze, i centri estivi, i ritiri spirituali, la formazione culturale, le gite e le passeggiate, le accademie, esperienze di servizio…
Valore imprescindibile è il RISPETTO che offriamo e chiediamo: riconosciamo e trattiamo le persone, le cose, i ruoli, gli orari, gli ambienti per quello che sono. Traduciamo in pratica rispetto in: saluto e gentilezza, linguaggio e gesti senza volgarità, ma anzi sempre cordiali, uso corretto di tutti i giochi evitando comportamenti anche solo potenzialmente pericolosi, attenzione a mantenere l’ambiente pulito, vigilanza su possibili pericoli, divieto di fumare anche negli spazi all’aperto, divieto di usare parole o avere comportamenti aggressivi, minacciosi o peggio violenti; aiuto reciproco.
Il nostro impegno si fonda sulla carità, che tutto sopporta e spera , cerca la verità e il bene di tutti, che è benigna e paziente: dona per prima, semplicemente sperando che di essere riconosciuta e accolta.
2CHI RENDE POSSIBILE E DA' VITA ALL'ORATORIO
Tutti coloro che lo frequentano, come singoli, gruppi o associazioni, sono chiamati, con modalità e ruoli diversi, a condividerne e promuoverne i valori e le finalità;
la comunità educativo-pastorale: composta da tutti coloro, adolescenti, giovani, adulti, anziani, come famiglie o come singoli che a vario titolo hanno qualche responsabilità educativa e non all’interno dell’ambiente;
la parrocchia della Sacra Famiglia, via Gioberti 33, Firenze, rappresentata dal suo parroco: l’ente giuridico che permette all’oratorio di esistere è la parrocchia e chi ha la responsabilità ultima sull’ambiente è il parroco;
un gruppo ci coordinamento, chiamato “Equipe oratoriana”, collegato ad un gruppo allargato “la commissione catechesi e oratorio” che fa riferimento al Consiglio parrocchiale” e per le questioni economiche e gestionali al “consiglio per gli affari economici” parrocchiale: si coordinano per accogliere o negare richieste di iniziative, preparare convenzioni e tutto ciò che riguarda la gestione.Ogni giovane e famiglia, scegliendo tra le diverse possibilità di partecipazione che gli si offrono, può porsi nel cammino più adeguato alla propria condizione ed al proprio livello di maturazione
3ALCUNI NOSTRI PRINCIPI NELLA DIFFICILE "ARTE DELL'EDUCAZIONE GIOVANILE"
- non ci si educa e si cresce da soli, ma si educa e si cresce insieme
- una passione educativa preventiva e preveniente fondata su “ragione, religione e amorevolezza”;
-cercare e promuovere sempre il bene , il bello, il buono il giusto;
- primato della persona e delle relazioni interpersonali;
- ispirandoci a don Bosco diciamo: “Il segreto della santità ( = una vita in pienezza): stare sempre molto allegri e esatta osservanza dei propri doveri di studio e di religione”
4COME SI SOSTIENE L'ORATORIO
Le spese per mantenere la struttura aperta, funzionante e sicura sono molte, alcune straordinarie , ma molte ordinarie: le attrezzature da sostituire, le utenze, i professionisti, le manutenzioni, gli adeguamenti, la formazione degli educatori, etc.
I fondi per il mantenimento vengono dalle offerte ricevute per le attività a cui i frequentatori aderiscono, da offerte liberali, da eventuali progetti. L’oratorio non ha rendite “istituzionali”, quindi sono gli stessi frequentatori che devono preoccuparsi del suo mantenimento.
Ha scritto Umberto Eco: «L’oratorio è una macchina perfetta in cui ogni canale di comunicazione, dal gioco alla musica, dal teatro alla stampa e via dicendo, è gestito in proprio e riutilizzato e discusso quando la comunicazione arriva da fuori. In tale senso il progetto di Don Bosco investe tutta la società dell’era industriale con vivace immaginazione sociologica, senso dei tempi, inventiva organizzativa, e con una politica globale delle comunicazioni di massa…».
Grazie a tutti coloro che dall’inizio del 1900, quando nacquero la parrocchia e l’oratorio salesiano di Firenze, ad oggi hanno contribuito con il loro tempo, capacità, risparmi a fare dell’oratorio una comunità che educa alla vita.